DAL 2015, NELL’ANTICA RESIDENZA DI PARIDE LODRON, A NOGAREDO,
JOHANNES E OLIVIA VOLPINI DE MAESTRI, DISCENDENTI DELL’AVITA
FAMIGLIA, HANNO DECISO DI FARE UN VINO TRENTINO DI ALTA QUALITÀ,
CHE SIA ANCHE “DI GRAN CLASSE”. UN PO’ ALLA FRANCESE, INSOMMA
Tutto in questo luogo incantato sembra parlare di due cose: di PARIDE LODRON e del VINO
Lo sguardo di Nicolò Lodron è eloquente. Il suv coreano sta provando ad infilarsi in un portale di pietra, certamente non progettato per mezzi di queste dimensioni. Naturalmente non parliamo del vero Nicolò, morto esattamente da 400 anni, signore del Feudo di Castelnuovo, ma della sua statua in grandezza naturale, posta in una nicchia sopra il portale principale. A dire il vero, anche i padroni di casa Johannes e Olivia Volpini de Maestri osservano preoccupati la manovra, ma la sfanghiamo alfine, entrando nell’ampio cortile di Palazzo Lodron a Nogaredo.
Un vino trentino che sia anche di gran classe, ovvero un po’ alla “francese”
Lui, Johannes Volpini de Maestri, detto Pipo, discendente diretto della nobile famiglia (per parte di Cristoforo, fratello di Paride), di lavoro fa il commercialista. Nel 2015, naturalmente assieme alla consorte, sotto l’egida del maestro enologo Walter Schullian di Caldaro, ha deciso di mettere mano al Palazzo e di dare vita al sogno di una vita, ovvero produrre vini di altissima qualità (Merlot, Cabernet Franc, Sauvignon e un po’ di Carménère, circa 10mila bottiglie all’anno, esclusivamente rosso e rosato).
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